Storie e leggende del Karate

Karate: l'Arte della Mano Vuota

 Si narra che l’arte di combattimento a mani nude sia nata nelle isole Ryu-Kyu a sud del Giappone e in particolare nella più grande di esse, Okinawa.

Si presuppone che i primi abitanti di Okinawa non venissero soltanto dalla Cina, ma anche dalle isole a nord del Giappone integrandosi tra loro.

Il popolo di Okinawa viveva nella semplicità trovando sostentamento nell’agricoltura, nella pesca e dall'artigianato usando l’eccedente come mezzo di scambio tra di loro e con i paesi vicini.

Queste isole erano spesso oggetto di continue invasioni militari e piratesche dal Giappone e dall’Asia in genere costringendo la popolazione ad organizzarsi in gruppi di villaggi per approntare una più efficace difesa.

Non essendoci, inizialmente, un esercito addestrato e armato dovettero attingere dalle proprie risorse utilizzando i propri attrezzi da lavoro come armi e, a volte, a mani nude.

Col passare degli anni, presumibilmente tra il 1300 e il 1400, l’isola si divise in tre grandi regni organizzati con sistemi di difesa ed instaurarono relazioni politiche, amministrative e commerciali con la Cina, relazioni che furono ufficializzate, dal più grande dei tre, con lo stesso Imperatore cinese.

Gli abitanti di Okinawa, per mantenere questa alleanza, mandavano annualmente delle delegazioni verso la Cina con tributi ed onori per l'Imperatore.

Tale alleanza diede una svolta incisiva all’apprendimento delle arti marziali ed al loro sviluppo in quanto, nello trascorrere degli anni, vi furono uomini che si dedicarono esclusivamente al loro insegnamento intraprendendo viaggi, che potevano durare anche anni, nella stessa Cina alla ricerca di nuovi metodi di combattimento imparandoli come combinazione di colpi (kata) e trasmettendoli, al termine del viaggio, ai loro allievi.

Vi fu anche una divisione di stile e metodo tra ricchi e poveri, da una parte i nobili impararono e svilupparono l'arte del combattimento a mano nuda (te), dall’altra parte i contadini ed i pescatori svilupparono l'uso di armi procurandosele dello stesso ambiente lavorativo.

Falci, falcetti, bastoni per la mietitura e la pulitura delle sementi, briglie per cavalli, parti di macine per il riso e persino remi da barca divennero ben presto armi letali. Entrambe le nuove scuole, quella disarmata e quella armata, venivano praticate in massima segretezza e confinate nelle rispettive classi sociali. Il Te (mano) veniva praticato dai nobili della corte reale ed il Ryukyu (Arte con armi di Ryu-kyu oggi chiamato kobudo di Okinawa) crebbe tra la gente comune.

Questa brevissima descrizione storica o, se si vuole, leggendaria di Okinawa evidenzia ugualmente una grande tradizione per l'arte marziale della mano vuota, in cui il corpo umano viene allenato per trasformarsi in una qualsiasi arma di autodifesa, conosciuta con il nome di karate (kara = vuota, te = mano).

Nel 1935, il Karate fu ufficializzato da una riunione dei grandi maestri dei diversi stili i quali ritennero che al nome andrebbe aggiunta la parola -do (la via ).

Riassumendo il karate-do (che vuol dire “la via della mano vuota”), come lo conosciamo oggi, è un prodotto di sintesi tra l'antica arte Te del diciottesimo secolo, originaria di Okinawa, e le antiche arti cinesi nate nel Tempio di Shaolin assieme ad altri stili praticati nel sud della Cina.

Tuttavia lo stile di Okinawa è rimasto unico e tutto quello pervenuto da altre parti del mondo è stato sempre ritrasformato in modo da amalgamarsi ai principi di base del combattimento di Okinawa.

Il Karate, dal lontano 1935, si è evoluto sia sul piano tecnico-fisico che su quello della difesa personale attraverso alcune efficaci novità introdotte nei vecchi schemi di allenamento:

  • Introduzione di nuovi criteri di allenamento derivanti dalle moderne concezioni di preatletica ampliando gli esercizi di base e introducendo anche esercizi con i pesi.
  • Evoluzione delle tecniche di combattimento introducendo combinazioni più fluide  utilizzando sempre più spesso tecniche circolari.
  • Trasformazione dell’arte marziale in una vera e propria disciplina sportiva attraverso l’introduzione della tecnica del controllo dei colpi.

 Uno dei maggiori precursori del nuovo “Karate” è stato il Maestro Hironori Ohtsuka (1892-1982) fondatore nel 1934 dello stile Wado-Ryu.

 

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